Puccini Il tabarro Lyrics

IL TABARRO

Musica di Giacomo Puccini

GIORGETTA
O Michele? Non sei stanco
d'abbacinarti al sole che tramonta?
Ti sembra un gran spettacolo?

MICHELE
Sicuro.

GIORGETTA
Lo vedo bene.
Dalla tua pipa il fumo bianco non sbuffa più.

MICHELE
Han finito laggiù?

GIORGETTA
Vuoi che discenda?

MICHELE
No, resta. Andrò io stesso.

GIORGETTA
Han lavorato tanto.
Come avean promesso, la stiva sarà s_____a,
e per doman si potrà caricare.
Bisognerebbe compensare questa loro fatica:
un buon bicchiere!

STIVATORI
Oh! Issa! Oh! Un giro ancor!

MICHELE
Ma certo. Pensi a tutto, cuore d'oro.
Porta loro da bere!

STIVATORI
Se lavoriam senza ardore, si resterà ad ormeggiare,
e Margot con altri ne andrà!

GIORGETTA
Sono alla fine, prenderanno forza.

MICHELE
Il mio vinello smorza la sete e li ristora.

STIVATORI
Oh! Issa! Oh! Un giro ancor! Non ti stancar, battelliere.
Dopo potrai riposare, e Margot felice sarà!

MICHELE
E a me, non hai pensato?

GIORGETTA
A te? Che cosa?

MICHELE
Al vino ho rinunciato, ma se la pipa è spenta,
non è spento il mio ardore.
Un tuo bacio, o mio amore...

STIVATORI
Oh! Issa! Oh! Un giro ancor!
Ora la stiva è vuotata,
chiusa è la lunga giornata,
e Margot l'amor ti darà!

LUIGI
Si soffoca, padrona!

GIORGETTA
Lo pensavo. Ho quel che ci vuole.
Sentirete che vino!

TINCA
Sacchi dannati! Mondo birbone!
Spicciati, Talpa! Si va a mangiare.

TALPA
Non aver fretta. Non mi seccare.
Ah, questo sacco s___ca il groppone.
Dio! Che caldo!
O Luigi, ancora una passata.

LUIGI
Eccola la passata! Ragazzi, si beve.
Qui, tutti insiem lesti! Lesti, p___ti!
Nel vino troverem l'energia per finir.

GIORGETTA
Come parla difficile.
Ma certo: vino alla compagnia!
Qua, Talpa!
Al Tinca, a voi. Prendete!

TALPA
Alla salute vostra il vino se beva!
S'alzi il bicchier! Bevo! Viva!
Tanta felicità per la gioia che da!

GIORGETTA
Se ne volete ancor...

TALPA
Non si rifiuta mai!

GIORGETTA
Avanti coi bicchieri!

LUIGI
Guarda là l'organetto!
È arrivato in buon punto.

TINCA
In questo vino affogo i tristi pensieri.
Bevo al padron. Viva! Grazie, grazie!
L'unico mio piacer sta qui in fondo al bicchier.

LUIGI
Ei, là! Professore! Vien qua! Sentirete che artista.

GIORGETTA
Io capisco una musica sola: quella che fa ballare.

TINCA
Ma sicuro. Ai suoi ordini sempre, e gamba buona.

GIORGETTA
To'! Io ti prendo in parola.

TINCA
Ballo con la padrona.

LUIGI
La musica e la danza van d'accordo.
Sembra che tu pulisca il pavimento!

GIORGETTA
Ahi! M'hai pestato un piede!

LUIGI
Va'! Lascia! Son qua io.

TALPA
Ragazzi, c'è il padrone!

GIORGETTA
Dunque, che cosa credi?
Partiremo la settimana prossima?

MICHELE
Vedremo.

GIORGETTA
Il Talpa e il Tinca restano?

MICHELE
Resterà anche Luigi.

GIORGETTA
Ieri non lo pensavi.

MICHELE
Ed oggi, penso.

GIORGETTA
Perché?

VENDITORE DI CANZONI
Chi vuol l'ultima canzonetta?

MICHELE
Perché non voglio ch'egli crepi di fame.

GIORGETTA
Quello s'arrangia sempre.

MICHELE
Lo so. S'arrangia, è vero.

VENDITORE DI CANZONI
Chi la vuole?

MICHELE
Ed è per questo che non conclude nulla.

GIORGETTA
Con te non si sa mai chi fa male o fa bene!

VENDITORE DI CANZONI
Chi la vuole?

MICHELE
Chi lavora si tiene.

GIORGETTA
Già discende la sera,
oh, che rosso tramonto di settembre!
Che brivido d'autunno!
Non sembra un rosso arancio
questo sole che muore nella Senna?
Guarda laggiù, la Frugola!

VENDITORE DI CANZONI
Chi la vuole, con musica e parole?

GIORGETTA
La vedi? Cerca di suo marito e non lo lascia!

MICHELE
È giusto. Beve troppo!

GIORGETTA
Non lo sai che è gelosa?
O mio uomo, non sei di buon umore?
Che hai? Che guardi? E perché taci?

VENDITORE DI CANZONI
Chi la vuole l'ultima canzonetta?

SARTE
Bene, bene! Sì, sì!

MICHELE
T'ho mai fatto scenate?

GIORGETTA
Lo so bene. Tu non mi batti.

VENDITORE DI CANZONI
Primavera, primavera, non cercare più i due amanti
là fra l'ombre della sera.

MICHELE
Che? Lo vorresti?

GIORGETTA
Ai silenzi talvolta, sì, preferirei lividi di percosse!

VENDITORE DI CANZONI
Primavera, primavera!
Chi ha vissuto per amore, per amore si morì.
È la storia di Mimì.

GIORGETTA
Dimmi almeno che hai!

MICHELE
Nulla! Nulla!

VENDITORE DI CANZONI
Chi aspettando sa che muore,
conta ad ore le giornate con i battito del cuore,
conta ad ore le giornate.

GIORGETTA
Quando siamo a Parigi, io mi sento felice!

MICHELE
Si capisce.

GIORGETTA
Perché?

VENDITORE DI CANZONI
Ma l'amante non tornò,
e i suoi battiti finì anche il cuore di Mimì!

SARTE
Conta ad ore le giornate, ecc.

FRUGOLA
O eterni innamorati, buona sera!

GIORGETTA
Oh, buona sera, Frugola!

FRUGOLA
Il mio uomo ha finito il lavoro?
Stamattina non ne poteva più dal mal di reni.
Faceva proprio pena. Ma l'ho curato io:
una buona frizione
e il mio rum l'ha bevuto la sua schiena!
Ah, Giorgetta, guarda: un pettine fiammante!
Se lo vuoi, te lo dono.
È quanto di più buono ho raccolto in giornata.

GIORGETTA
Hanno ragione di chiamarti Frugola:
tu rovisti ogni angolo ed hai la sacca piena.

FRUGOLA
Se tu sapessi gli oggetti strani
che in questa sacca sono racchiusi!
Guarda, guarda, è per questo ciuffo di piume.
Trine e velluti, stracci, barattoli.
Vi son confusi gli oggetti strani.
Strane reliquie, i documenti di mille amori.
Gioie e tormenti quivi raccolgo
senza distinguire fra i ricchi e il volgo.

GIORGETTA
E in quel cartoccio?

FRUGOLA
Cuore di manzo per Caporale,
il mio soriano dal pelo fulvo,
dall'occhio strano, che non ha uguale.

GIORGETTA
Gode di privilegi il tuo soriano!

FRUGOLA
Li merita! Vedessi! È il più bel gatto,
il mio più bel romanzo.
Quando il mio Talpa è fuori,
me tiene compagnia,
e insieme noi filiamo i nostri amori,
senza puntigli e senza gelosia.
Vuoi saperla la sua filosofia?
Ron, ron: Meglio padrone in una catapecchia
che servo in un palazzo.
Ron, ron: Meglio cibarsi con due fette di cuore
che logarare il proprio nell'amor!

TALPA
To'! Guarda la mia vecchia! Che narravi?

FRUGOLA
Parlavo con Giorgetta del soriano.

MICHELE
O Luigi, domani si carica del ferro.
Vieni a darci una mano?

LUIGI
Verrò, padrone.

TINCA
Buona notte a tutti!

TALPA
Hai tanta fretta?

FRUGOLA
Corri già a ubriacarti? Ah, se fossi tua moglie!

TINCA
Che fareste?

FRUGOLA
Ti pesterei finché non la smettessi
di passar le notti all'osteria. Non ti vergogni?

TINCA
No, no! Fa bene il vino!
Si affogano i pensieri di rivolta.
Che se bevo non penso,
e se penso non rido. Ah, ah, ah!

LUIGI
Hai ben ragione. Meglio non pensare,
piegare il capo ed incurvar la schiena.
Per noi la vita non ha più valore,
ed ogni gioia si converte in pena.
I sacchi in groppa e giù la testa a terra!
Se guardi in alto, bada alla frustata!
Il pane lo guadagni con sudore,
e l'ora dell'amore va rubata.
Va rubata fra spasimi e paure,
che offuscano l'ebbrezza più divina.
Tutto è conteso, tutto ci è rapito.
La giornata è già buia alla mattina!
Hai ben ragione: Meglio non pensare,
piegare il capo ed incurvar la schiena.

TINCA
Segui il mio esempio: bevi!

GIORGETTA
Basta!

TINCA
Non parlo più.
A domani, ragazzi, e state bene!

TALPA
Ce n'andiamo anche noi?
Son stanco morto.

FRUGOLA
Ah, quando mai potremo comprarci una bicocca?
Là ci riposeremo.

GIORGETTA
È la tua fissazione, la campagna!

FRUGOLA
Ho sognato una cassetta con un piccolo orticello,
quattro muri, stretta, stretta, e due pini per ombrelle.
Il mio vecchio steso al sole ai miei piedi Caporale,
e aspettar così la morte che è rimedio d'ogni male!

GIORGETTA
È ben altro il mio sogno!
Son nata nel sobborgo,
e solo l'aria di Parigi m'esalta e mi nutrisce.
Ah, se Michele, un giorno,
abbandonasse questa logora vita vagabonda!
Non si vive là dentro, fra il letti ed il fornello.
Tu avessi visto la mia stanza, un tempo!

FRUGOLA
Dove abitavi?

GIORGETTA
Non lo sai?

LUIGI
Belleville!

GIORGETTA
Luigi lo conosce.

LUIGI
Anch'io ci son nato!

GIORGETTA
Come me, l'ha nel sangue.

LUIGI
Non ci si può staccare!

GIORGETTA
Bisogna aver provato!
Belleville è il nostro suolo e il nostro mondo.
Noi non possiamo vivere sull'acqua.
Bisogna calpestare il marciapiedi.
Là c'è una casa, là ci sono amici,
festosi incontri e piene confidenze.

LUIGI
Ci si conosce tutti, s'è tutti una famiglia.

GIORGETTA
Al mattino, il lavoro che ci aspetta.
Alla sera, i ritorni in comitiva.
Botteghe che s'accendono di luci e di lusinghe,
vetture che s'incrociano,
domeniche chiassose,
piccole gite in due al bosco di Boulogne,
balli all'aperto, intimità amorose.
È difficile dire cosa sia quest'ansia,
questa strana nostalgia...

GIORGETTA E LUIGI
Ma chi lascia il sobborgo vuol tornare,
e chi ritorna, non si può staccare.
C'è là in fondo Parigi che ci grida
con mille voci liete il suo fascino immortal!

FRUGOLA
Adesso ti capisco. Qui la vita è diversa.

TALPA
Se s'andasse a mangiare? Che ne dici?

LUIGI
Io resto. Ho da parlare col padrone.

TALPA
Quando è così, a domani.

FRUGOLA
Miei vecchi, buona notte!

FRUGOLA E TALPA
Ho sognato una casetta, ecc.

GIORGETTA
O Luigi! Luigi! Bada a te!
Può salir fra un momento!
Resta pur là, lontano.

LUIGI
Perché dunque inasprisci il tormento?
Perché mi chiami invano?

GIORGETTA
Vibro tutta se penso a iersera, all'ardor dei tuoi baci!

LUIGI
In quei baci tu sai cosa c'era.

GIORGETTA
Sì, mio amore, ma taci!

LUIGI
Quale folle paura ti prende?

GIORGETTA
Se ci scopre è la morte!

LUIGI
Preferisco morire alla sorte che ti tiene legata!

GIORGETTA
Ah, se fossimo soli, lontani.

LUIGI
E sempre uniti!

GIORGETTA
E sempre innamorati!
Dimmi che non mi manchi...

LUIGI
Mai!

GIORGETTA
Sta attento!

MICHELE
Come? Non sei andato?

LUIGI
Padrone, v'ho aspettato,
perché volevo dirvi quattro parole sole,
intanti ringraziarvi d'avermi tenuto.
Poi volevo pregarvi, se lo potete fare,
di portarmi a Rouen e là farmi sbarcare.

MICHELE
A Rouen? Ma sei matto?
Là non c'è che miseria, ti troveresti peggio.

LUIGI
Sta bene. Allora resto.

GIORGETTA
Dove vai?

MICHELE
A preparare i lumi.

LUIGI
Buona notte, padrone.

MICHELE
Buona notte.

GIORGETTA
Dimmi, perché gli hai chiesto di sbarcarti a Rouen?

LUIGI
Perché non posso dividerti con lui.

GIORGETTA
Hai ragione, è un tormento. Anch'io ne son presa,
anch'io la sento ben più forte di te, questa catena!
Hai ragione, è un tormento, e un'angoscia, una pena,
ma quando tu mi prendi, è pur grande il compenso!

LUIGI
Par di rubare insieme qualche cosa alla vita!

GIORGETTA
La voluttà è più intensa!

LUIGI
È la gioia rapita fra spasimi e paure...

GIORGETTA
In una stretta ansiosa...

LUIGI
Fra grida soffocate, e baci senza fine...

GIORGETTA
E parole sommesse...

LUIGI
D'esser soli noi...

GIORGETTA
Noi soli, via, lontani!

LUIGI
Noi tutti soli, lontani dal mondo!
È lui?

GIORGETTA
No, non ancora. Dimmi che tornarai più tardi.

LUIGI
Sì, fra un'ora.

GIORGETTA
Ascolta: Come ieri lascerò la passerella.
Sono io che la tolgo.
Hai le scarpe di corda?

LUIGI
Sì. Fai lo stesso segnale?

GIORGETTA
Sì. Il fiammifero acceso.
Come tremava sul braccio mio teso la piccola fiammella!
Mi pareva d'accendere una stella,
fiamma del nostro amore, stella senza tramonto!

LUIGI
Io voglio la tua bocca, voglio le tue carezze!

Giorgetta
Dunque anche tu lo senti folle il desiderio...

LUIGI
Folle di gelosia!
Vorrei tenerti stretta come una cosa mia!
Vorrei non più soffrir, che un'altro ti tocasse e,
per sottrarre a tutti il corpo tuo divino,
io te lo giuro non tremo a vibrare il coltello,
e con gocce di sangue fabbricarti un gioiello!

GIORGETTA
Come è difficile esser felici!

MICHELE
Perché non vai a letto?

GIORGETTA
E tu?

MICHELE
No, non ancora.

GIORGETTA
Penso che hai fatto bene a trattenerlo.

MICHELE
Chi mai?

GIORGETTA
Luigi.

MICHELE
Forse ho fatto male. Basteranno due uomini.
Non c'è molto lavoro.

GIORGETTA
Il Tinca lo potresti licenziare, beve sempre.

MICHELE
S'ubriaca per calmare i suoi dolori.
Ha per moglie una bagascia!
Beve per non ucciderla. Che hai?

GIORGETTA
Son tutte queste storie che a me non interessano.

MICHELE
Perché non m'ami più? Perché?

GIORGETTA
Ti sbagli: t'amo. Tu sei buono e honesto.
Ora andiamo a dormire.

MICHELE
Tu non dormi!

GIORGETTA
Lo sai perché non dormo.
E poi... là dentro soffoco.
Non posso, non posso...

MICHELE
Ora le notti son tanto fresche.
E l'anno scorso là in quel nero guscio eravamo pur tre...
C'era il lettuccio del nostro bimbo...

GIORGETTA
Il nostro bimbo! Taci, taci!

MICHELE
Tu sporgevi la mano
e lo cullavi dolcemente, lentamente,
e poi sul braccio mio t'addormentavi...

GIORGETTA
Ti supplico, Michele, non dir niente!

MICHELE
Erano sere come queste,
se spirava la brezza,
vi raccolglievo insieme
nel tabarro come in una carezza.
Sento sulle mie spalle le vostre teste bionde,
sento le vostre bocche vicino alla mia bocca.
Ero tanto felice, ah, tanto felice!
Ora che non c'è più,
i miei capelli grigi mi sembrano
un insulto alla tua gioventù!

GIORGETTA
Ah, ti supplico, Michele,
non dir niente! Ah, no!

MICHELE
Ah, mi sembrano un insulto alla tua gioventù!

GIORGETTA
No, calmati, Michele.
Sono stanca. Non reggo. Vieni!

MICHELE
Ma non puoi dormire.
Sai bene che non devi addormentarti.

GIORGETTA
Perché mi dici questo?

MICHELE
Non so bene. Ma so che è molto tempo che non dormi.
Resta vicino a me...
Non ti ricordi altre notti, altri cieli ed altre lune?
Perché chiudi il tuo cuore?
Ti rammenti le ore che volavan via
su questa barca trascinate dall'onda?

GIORGETTA
Non ricordare! Oggi è malinconia.

MICHELE
Ah, ritorna come allora, ritorna ancora mia,
quando tu m'amavi
e ardentemente mi cercavi e mi baciavi...
Resta vicino a me! La notte è bella!

GIORGETTA
Che vuoi? S'invecchia. Non son più la stessa.
Tu pure sei cambiato, diffidi. Ma che credi?

MICHELE
Non lo so nemmen io.

GIORGETTA
Buona notte, Michele. Casco dal sonno.

MICHELE
E allora va pure, ti raggiungo.
Sgualdrina!

DUE AMANTI
Bocca di rosa fresca, e baci di rugiada, o labbra profumate,
o profumata sera, c'è la luna, la luna che ci spia.
A domani, mio amore, domani, amante mia.

MICHELE
Nulla! Silenzio!
È la! Non s'è spogliata, non dorme...
Aspetta. Chi? Che cosa aspetta?
Chi? Chi? Forse il mio sonno.
Chi l'ha trasformata?
Qual ombra maledetta è discesa fra noi?
Chi l'ha insidiata?
Il Talpa! Troppo vecchio.
Il Tinca forse? No, no, non pensa, beve.
E dunque chi? Luigi? No,
se proprio questa sera voleva abbandonarmi
e m'ha fatto preghiera di sbarcarlo a Rouen!
Ma chi dunque? Chi dunque?
Chi sarà? Squarciare le tenebre!
Vedere! E serrarlo così, fra le mie mani!
E gridargli, sei tu!
Il tuo volto livido, sorrideva alla mia pena!
Sei tu! Su!
Dividi con me questa catena!
Ravvolgimi con te nella tua sorte giù insiem
nel gorgo più profondo!
Accomuna la tua con la mia sorte!
La pace è nella morte!
T'ho colto!

LUIGI
Sangue di Dio! Son preso!

MICHELE
Non gridare! Che venivi a cercare?
Volevi la tua amante?

LUIGI
Non è vero!

MICHELE
Mentisci! Confessa, confessa!

LUIGI
Non è vero!

MICHELE
Volevi la tua amante?

LUIGI
Ah, perdio!

MICHELE
Giù il coltello! Non mi sfuggi, canaglia!
Anima di forzato! Verme!
Volevi andare giù a Rouen, non è vero?
Morto ci andrai, nel fiume!

LUIGI
a__assino!

MICHELE
Confessami che l'ami! Confessa!

LUIGI
Lasciami!

MICHELE
No! Infame! Se confessi, ti lascio!

LUIGI
Sì...

MICHELE
Ripeti!

LUIGI
Sì, l'amo!

MICHELE
Ripeti!

LUIGI
L'amo!

MICHELE
Ripeti!

LUIGI
L'amo!

MICHELE
Ancora!

LUIGI
L'amo... ah...

GIORGETTA
Michele! Ho paura, Michele...

MICHELE
Avevo ben ragione, non dovevi dormire.

GIORGETTA
Son presa dal rimorso d'averti dato pena.

MICHELE
Non è nulla. I tuoi nervi.

GIORGETTA
Ecco, è questo, hai ragione.
Dimmi che mi perdoni. Non mi vuoi più vicina?

MICHELE
Dove? Nel mio tabarro?

GIORGETTA
Sì, vicina, vicina. Sì, mi dicevi un tempo:
"Tutti quanti portiamo un tabarro
che asconde qualche volta una gioia,
qualche volta un dolore..."

MICHELE
Qualche volta un delitto!
Vieni nel mio tabarro! Vieni! Vien!

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