Puccini Madama Butterfly Lyrics
MADAMA b___ERFLY
Personaggi:
Madama b___erfly (Cio-Cio-San), soprano
Suzuki, servente di Cio-Cio-San, mezzo-soprano
Kate Pinkerton, mezzo-soprano
B.F. Pinkerton, Tenente della marina degli S.U.A., tenore
Sharpless, Console degli Stati Uniti a Nagasaki, baritono
Goro, nakodo, tenore
Il Principe Yamadori, Tenore
Lo zio Bonze, Cio-Cio-San's uncle, basso
Yakusidé, basso
Il Commissario Imperiale, basso
L'Ufficiale del Registro, basso
La madre di Cio-Cio-San, mezzo-soprano
La zia, soprano
La cugina, soprano
Dolore, Parenti, amici ed amiche di Cio-Cio-san, servi.
A Nagasaki, epoca presente.
ATTO PRIMO
Collina presso Nagasaki.
Casa giapponese, terrazza e giardino.
In fondo, al basso, la rada, il porto, la città di Nagasaki.
(Si alza il sipario.)
(Dalla camera in fondo alla casetta,
Goro con molti inchini introduce Pinkerton,
al quale con grande prosopopea, ma sempre ossequente,
fa ammirare in dettaglio la piccola casa.
Goro fa scorrere una parete nel fondo,
e ne spiega lo scopo a Pinkerton.)
(Si avanzano un poco sul terrazzo.)
PINKERTON
(sorpreso per quanto ha visto dice a Goro:)
... E soffitto... e pareti...
GORO
(godendo della sorprese di Pinkerton)
Vanno e vengono a prova a norma che vi giova
nello stesso locale
alternar nuovi aspetti ai consueti.
PINKERTON
(cercando intorno)
Il nido nuzial dov'è?
GORO
(accennando a due locali)
Qui, o là... secondo...
PINKERTON
Anch'esso a doppio fondo! La sala?
GORO
(mostra la terrazza)
Ecco!
PINKERTON
(stupito)
All'aperto?...
(Goro fa scorrere la parete verso la terrazza)
GORO
(mostrando il chiudersi d'una parete)
Un fianco scorre...
PINKERTON
(mentre Goro fa scorrere le pareti)
Capisco!... Capisco!...
Un altro...
GORO
Scivola!
PINKERTON
E la dimora frivola...
GORO
(protestando)
Salda come una torre
da terra, fino al tetto.
(invita Pinkerton a scendere nel giardino)
PINKERTON
È una casa a soffietto.
(Goro batte tre volte le mani palma a palma.
Entrano due uomini ed una donna
e si genuflettono innanzi a Pinkerton.)
GORO
(con un voce un po' nasale, accennando)
Questa è la cameriera
che della vostra sposa
(lezioso)
fu già serva amorosa.
Il cuoco... il servitor...
Son confusi del grande onore.
PINKERTON
(impaziente)
I nomi?
GORO
(indicando Suzuki)
Miss Nuvola leggiera.
(indicando un servo)
Raggio di sol nascente.
(indicando l'altro servo)
Esala aromi.
SUZUKI
(sempre in ginocchio,
ma fatta ardita rialza la testa)
Sorride Vostro Onore?
Il riso è frutto e fiore.
Disse il savio Ocunama:
dei crucci la trama
smaglia il sorriso.
(Scende nel giardino, seguendo Pinkerton
che si allontana sorridendo.)
Schiude alla perla il guscio,
apre all'uomo l'uscio
del Paradiso.
Profumo degli Dei...
Fontana della vita...
Disse il savio Ocunama:
dei crucci la trama
smaglia il sorriso.
(Pinkerton è distratto e seccato.
Goro, accorgendosi che Pinkerton
comincia ad essera infastidito dalla loquela di Suzuki,
batte tre volte le mani.
I tre si alzano e fuggono rapidamente rientrando in casa.)
PINKERTON
A chiacchiere costei mi par cosmopolita.
(a Goro che è andato verso il fondo ad osservare)
Che guardi?
GORO
Se non giunge ancor la sposa.
PINKERTON
Tutto è p___to?
GORO
Ogni cosa.
PINKERTON
Gran perla di sensale!
(Goro ringrazia con profondo inchino.)
GORO
Qui verran:
L'Ufficiale del registro, i parenti,
il vostro Console, la fidanzata.
Qui si firma l'atto e il matrimonio è fatto.
PINKERTON
E son molti i parenti?
GORO
La suocera, la nonna, lo zio Bonzo
(che non ci degnerà di sua presenza)
e cugini, e le cugine...
Mettiam fara gli ascendenti...
ed i collaterali, un due dozzine.
Quanto alla discendenza...
provvederanno a__ai
(con malizia ossequente)
Vostra Grazia e la bella b___erfly.
PINKERTON
Gran perla di sensale!
(Goro ringrazia con profondo inchino.)
SHARPLESS
(dall'interno un po' lontano)
E suda e arrampica! sbuffa, inciampica!
GORO
(ch'è accorso al fondo, annuncia a Pinkerton)
Il Consol sale.
(si prosterna innanzi al Console)
SHARPLESS
(entra stuffando)
Ah!... quei Viottoli
mi hanno sfiaccato!
PINKERTON
(va incontro al Console:
i due si stringono la mano.)
Bene arrivato.
GORO
(al Console)
Bene arrivato.
SHARPLESS
Ouff!
PINKERTON
Presto Goro, qualche ristoro.
(Goro entra in casa frettoloso)
SHARPLESS
(sbuffando e guardando intorno)
Alto.
PINKERTON
(indicando il panorama)
Ma bello!
SHARPLESS
(contemplando la città ed il mare sottoposti)
Nagasaki, il mare, il porto...
PINKERTON
(accenna alla casa)
e una casetta che obbedisce a bacchetta.
(Goro viene frettoloso dalla casa,
seguito da due servi: portano bicchieri e bottiglie
che depongono sulla terrazza;
i due servi rientrano in casa
e Goro si dà a preparare le bevande.)
SHARPLESS
Vostra?
PINKERTON
La comperai per novecento-novanta-nove anni,
con facoltà ogni mese, di rescindere i patti.
Sono in questo paese elastici del par, case e contratti.
SHARPLESS
E l'uomo esperto ne profitta.
PINKERTON
Certo.
(Pinkerton e Sharpless si siedono sulla terrazza
dove Goro ha preparanto le bevande.)
PINKERTON
(con franchezza)
Dovunque al mondo lo Yankee vagabondo
si gode e traffica sprezzando i rischi.
Affonda l'ancora alla ventura.
(s'interrompe per offrire da bere a Sharpless)
Milk-Punch o Wisky?
(riprendendo)
Affonda l'ancora alla ventura
finché una raffica
scompigli nave e ormeggi, alberatura.
La vita ei non appaga
se non fa suo tesor
i fiori d'ogni plaga...
SHARPLESS
È un facile vangelo...
PINKERTON
(continuando)
... d'ogni bella gli amor.
SHARPLESS
.. è un facile vangelo che fa la vita vaga
ma che intristisce il cor...
PINKERTON
Vinto si tuffa, la sorte racciuffa.
Il suo talento fa in ogni dove.
Così mi sposo all'uso giapponese
per novecento-novanta-nove anni.
Salvo a prosciogliermi ogni mese.
SHARPLESS
È un facile vangelo.
PINKERTON
(si alza, toccando il bicchiere con Sharpless)
America forever!
SHARPLESS
America forever!
(Pinkerton e Sharpless
si siedono ancora sulla terrazza.)
SHARPLESS
Ed è bella la sposa?
(Goro che ha udito, si affaccia al terrazzo
pauroso ed insinuante.)
GORO
Una ghirlanda di fiori freschi.
Una stella dai raggi d'oro.
E per nulla: sol cento yen.
(al Console)
Se Vostra Grazia mi comanda
ce n'ho un a__ortimento.
(Il Console ridendo, ringrazia e si alza pure.)
PINKERTON
(con viva impazienza, allontanadosi)
Va, conducila, Goro.
(Goro corre in fondo
e scompare discendendo il colle.)
SHARPLESS
Quale smania vi prende!
Sareste addirittura cotto?
PINKERTON
Non so!... non so!
Dipende dal grado di cottura!
Amore o grillo, dir non saprei.
Certo costei
m'ha coll'ingenue arti in vescato.
Lieve qual tenue vetro soffiato
alla statura, al portamento
sembra figura da paravento.
ma dal suo lucido fondo di lacca
come con subito mo to si stacca,
qual farfalletta svolazza e posa
con tal grazietta silenziosa
che di rincorrerla furor m'a__ale
se pure in frangerne dovessi l'ale.
SHARPLESS
(seriamente e bonario)
Ier l'altro, il Consolato sen' venne a visitar!
Io non la vidi, ma l'udii parlar.
Di sua voce il mistero l'anima mi colpì.
Certo quando è sincer l'amor parla così
Sarebbe gran peccato le lievi ali strappar
e desolar forse un credulo cuor.
PINKERTON
Console mio garbato, quetatevi, si sa...
la vostra età è di flebile umor.
Non c'è gran male s'io vo' quell'ale
rizzare ai dolci voli dell'amor!
SHARPLESS
Sarebbe gran peccato...
Quella divina mite vocina
non dovrebbe dar note di dolor.
PINKERTON
(offre di nuovo da bere)
Wisky?
SHARPLESS
Un'altro bicchiere.
(Pinkerton mesce del wisky a Sharpless
e colma anche il proprio bicchiere.)
SHARPLESS
(leva il calice)
Bevo alla vostra famiglia lontana.
PINKERTON
(leva esso pure il bicchiere)
E al giorno in cui mi sposerò
con vere nozze a una vera sposa americana.
GORO
(riappare correndo affannato dal basso della collina)
Ecco. Son giunte al sommo del pendio.
(accena verso il sentiero)
Già del femmmineo sciame qual di vento infogliame
s'ode il brusìo.
LE AMICHE DI b___ERFLY
(interno, lontana)
Ah! ah! ah!
(Pinkerton e Sharpless si recano in fondo al giardino
osservando verso il sentiero della collina.)
LE AMICHE
Ah! ah! ah! ah!
Ah! Quanto cielo! Quanto mar!
(sempre interno)
Quanto cielo! Quanto mar!
b___ERFLY
(interno)
Ancora un passo or via.
LE AMICHE
Come sei tarda!
b___ERFLY
Aspetta.
LE AMICHE
Ecco la vetta.
Guarda, guarda quanti fior!
b___ERFLY
(serenamente)
Spira sul mare e sulla terra
un primaver il soffio giocondo.
LE AMICHE
Quanto cielo! Quanto mar!
SHARPLESS
O allegro cinguettar di gioventù!
b___ERFLY
Io sono la fanciulla più lieta del Giappone, anzi del mondo.
Amiche, io son venuta al richiamo d'amor!
d'amor venni alle soglie!
ove s'accoglie il bene di chi vive e di chi muor!
Amiche, io son venuta al richiamo d'amor,
al richiamo d'amor,
son venuta al richiamo d'amor, d'amor!
LE AMICHE
Quanti fior! Quanto mar!
Quanto cielo! Quanti fior!
Gioia a te, gioia a te sia, dolce amica,
ma pria di varcar la soglia che t'attira
volgiti e mira le cose che ti son care,
mira quanto cielo, quanti fiori, quanto mar!...
(si cominciano a scorgere
le Geishas che montano il sentiero)
Gioia a te, gioia a te sia, dolce amica,
ma pria di varcar la soglia
volgiti e guarda le cose che ti son care!
(appaiono in scena hanno tutte grandi ombrelli aperti, a vivi colori)
b___ERFLY
(alle amiche)
Siam giunte.
(vede il gruppo dei tre uomini e riconosce Pinkerton.
Chiude subito l'ombrello e p___ta lo addita alle amiche.)
B.F. Pinkerton. Giù!
(si genuflette)
LE AMICHE
(chiudono gli ombrelli e si genuflettono)
Giù!
(Tutte si alzano e si avvicinano
a Pinkerton cerimoniosamente.)
b___ERFLY
(fa una riverenza)
Gran ventura.
AMICHE
(facendo una riverenza)
Riverenza.
PINKERTON
(sorridendo)
È un po' dura la scalata?
b___ERFLY
A una sposa costumata più penosa è l'impazienza...
PINKERTON
(gentilmente, ma u po' derisorio)
Molto raro complimento.
b___ERFLY
(con ingenuità)
Dei più balli ancor ne so.
PINKERTON
(rincalzando)
Dei gioielli!
b___ERFLY
(volendo sfoggiare il suo repertorio di complimenti)
Se vi è caro sul momento...
PINKERTON
Grazie, no.
(Sharpless ha osservato prima curiosamente
il gruppo delle fanciulle, poi si è avvicinato a b___erfly,
che lo ascolta con attenzione)
SHARPLESS
Miss b___erfly. Bel nome, vi sta a meraviglia!
Siete di Nagasaki?
b___ERFLY
Signor sì. Di famiglia a__ai prospera un tempo.
(alle amiche)
Verità?
AMICHE
(approvando premurose)
Verità!
(con naturalezza)
Nessuno so confessa mai nato in povertà;
non c'è vagabondo che a sentirlo non sia
di gran prosapia.
Eppur conobbi la ricchezza.
Ma il turbine rovescia le quercie più robuste...
e abbiam fatto la ghescia
per sostentarci.
(alle amiche)
Vero?
AMICHE
(confermano)
Vero!
b___ERFLY
Non lo nascondo, nè mi adonto.
(vedendo che Sharpless sorride)
Ridete? Perché?
Cose del mondo.
PINKERTON
(ha ascoltato con interesse, e si rivolge a Sharpless)
Con quel fare di bambola quando parla m'infiamma.
SHARPLESS
(anch'esso interessato dalle chiacchiere di b___erfly,
continua a interrogarla)
E ci avete sorelle?
b___ERFLY
Non signore. Ho la mamma.
GORO
(con importanza)
Una nobile dama.
b___ERFLY
Ma senza farle torto povera molto anch'essa.
b___ERFLY SHARPLESS
E vostro padre?
b___ERFLY
(si arresta sorpresa, poi secco secco risponde)
Morto.
(Le amiche chinano la testa; Goro è imbarazzato.
Tutte si sventolano nervosamente coi ventagli.)
SHARPLESS
(ritornando presso b___erfly)
Quant'anni avete?
b___ERFLY
(con civetteria quasi infantile)
Indovinate.
SHARPLESS
Dieci.
b___ERFLY
Crescete.
SHARPLESS
Venti.
b___ERFLY
Calate. Quindici netti, netti;
(con malizia)
sono vecchia diggià.
SHARPLESS
Quindici anni!
PINKERTON
Quindici anni!
SHARPLESS
L'età dei giuochi...
PINKERTON
E dei confetti.
GORO
(che ha veduto arrivare dal fondo altre persone
e le ha riconosciute, annuncia con importanza)
L'Imperial Commissario, l'Ufficiale del registro, i congiunti.
PINKERTON
(a Goro)
Fate presto.
(Goro corre in casa.
Dal sentiero in fondo
si vendono salire e sfilare i parenti di b___erfly:
questa va loro incontro insieme alle amiche:
grandi saluti, riverenze:
i parenti osserano curiosamente i due americani.
Pinkerton ha presso sottobraccio Sharpless e,
condottolo da un lato, gli fa osservare, ridendo,
il bizzarro gruppo dei parenti;
il Commissario Imperiale e l'Ufficiale del registro
salutano Pinkerton ed entrano in casa,
ricevuti da Goro.)
PINKERTON
Che burletta la sfilata
della nuova parentela
tolta in prestito, a mesata!
PARENTI, AMICI ED AMICHE
Dov'è? Dov'è?
b___ERFLY, E DEI AMICHE
(indicando Pinkerton)
Eccolo là
LA CUGINA, ED AMICI
Bello non è.
b___ERFLY
(offesa)
Bello è così che non si può... sognar di più.
LA MADRE
Mi pare un re!
PARENTI, AMICI ED AMICHE
Mi pare un re.
In verità.
Vale un perù.
Bello non è.
PINKERTON
(osservando il gruppo delle donne)
Certo dietro a quella vela di ventaglio pavonazzo,
la mia suocera si cela.
LA CUGINA
(a b___erfly)
Goro l'offrì pur anco a me.
b___ERFLY
(sdegnosa alla cugina)
Si, giusto tu!
PINKERTON
(indicando Yakusidè)
E quel coso da strapazzo
è lo zio briaco e pazzo.
PARENTI, AMICI ED AMICHE
(alla cugina)
Ecco, perché prescelta fu,
vuol far con te la soprappiù
La sua beltà già disfiorì
Divorzier'. Spero di sì.
La sua beltà già disfiorì.
GORO
(esce dalla casa e indispettito dal garrulo cicalio,
va dall'uno all'altro
raccomandando di parlare sottovoce)
Per carità, tacete un po'.
YAKUSIDÈ
(addocchiando i servi
che cominciano a portare vini e liquori)
Vino ce n'è?
LA MADRE E LA ZIA
(sbirciando, cercando di non farsi scorgere)
Guardiamo un po'.
PARENTI ED AMICHE
(con soddisfazione, a Yakusidè)
Ne vidi già color di thè,
color di thè e chermisì!
Ah, hu! Ah, hu!
PARENTI ED AMICHE (ALTRE)
(guardando compassionevolmente b___erfly)
La sua beltà già disfiorì,
già disfiorì. Divorzierà
Ah, hu! Ah, hu!
LA MADRE E LA ZIA
Mi pare un re. Vale un Perù in verità
bello è così che non si può sognar di più. Mi pare un re;
bello è così che non si può sognar id più, sognar di più.
Mi pare un re. Vale un Perù. Mi pare un re.
LA CUGINA
Goro l'offrì pur anco a me, ma s'ebbe un no!
bello non è in verità. Goro l'offrì pur anco a me
ma s'ebbe un no. In verità bello non è, in verità.
Divorzierà. Spero di sì. Divorzierà.
PARENTI ED AMICHE (soprani 1)
Bello non è, in verità, bello non è!
bello non è, in verità. Goro l'offrì pur anco a me
ma s'ebbe un no. In verità bello non è, in verità.
Divorzierà. Spero di si. Divorzierà!
PARENTI ED AMICHE (soprani 2)
Bello è così che non si può sognar di più!
Mi pare un re. Vale un Perù! In verità è così bel
che pare un re, in verità mi par un re, in verità.
Divorzierà. Spero di si. Divorzierà!
Divorzierà. Spero di si. Divorzierà!
PARENTI ED AMICI (tenori)
Bello non è, in verità, bello non è!
Goro l'offrì pur anco a te, ma s'ebbe un no! ma s'ebbe un no!
La sua beltà già disfiorì, già disfiorì. Divorzierà.
Spero di si. Divorzierà!
YAKUSIDÈ
Vino ce n'è? Guardiamo un po', guardiamo un po'.
Ne vidi già color di thè, e chermisi, color di thè.
Vino ce n'è? Vediamo un po'!
GORO
(interviene di nuovo per far cessar il baccano)
Per carità tacete un po'...
(poi coi gesti fa cenno ditacere)
Sch! sch! sch!
SHARPLESS
(a Pinkerton a parte)
O amico fortunato!
(ai cenni di Goro parenti e invitati
si rinniscono in crocchio,
sempre però agitandosi e chiacchierando)
CUGINA, E DEI PARENTI ED AMICHE
Ei l'offrì pur anco a me!
MADRE, ED ALTRE PARENTI ED AMICHE
Egli è bel, mi pare un re!
PINKERTON
Sì, è vero, è un fiore, un fiore! ...
SHARPLESS
O fortunato Pinkerton, ...
CUGINA, E DEI PARENTI ED AMICHE
... Ei l'offrì pur anco a me! ...
MADRE, ED ALTRE PARENTI ED AMICHE
... Egli è bel, mi pare un re! ...
PINKERTON
... L'esotico suo odore ...
SHARPLESS
... che in sorte v'è toccato ...
CUGINA, E DEI PARENTI ED AMICHE
... Ma risposi non lo vo' ...
MADRE, ED ALTRE PARENTI ED AMICHE
... Non avrei risposto no! ...
PINKERTON
... m'ha il cervello sconvolto.
SHARPLESS
... un fior pur or sbocciato! ...
CUGINA, E DEI PARENTI ED AMICHE
... e risposi: no!
MADRE, ED ALTRE PARENTI ED AMICHE
... non direi mai no!
SHARPLESS
Non più bella è d'a__ai ...
CUGINA, E DEI PARENTI ED AMICHE
Senza tanto ricercar.
MADRE, ED ALTRE PARENTI ED AMICHE
No, mie care, non mi par,
SHARPLESS
... fanciulla io vidi mai
di questa b___erfly
E se a voi sembran scede
il patto e la sua fede ...
b___ERFLY
(a suoi)
Badate, attenti a me.
PINKERTON
Si, è vero, è un fiore, un fiore,
e in fede mia l'ho colto!
CUGINA, E DEI PARENTI ED AMICHE
Io ne trovo dei miglior,
e gli dirò un bel no,
e gli dirò di no, di no!
MADRE, ED ALTRE PARENTI ED AMICHE
è davvero un gran signor,
nè gli direi di no,
nè mai direi di no, di no!
PARENTI ED AMICI
E divorzierà, e divorzierà, divorzierà!
SHARPLESS
... badate! Ella vi crede
b___ERFLY
(a sua madre)
Mamma, vien qua.
(agli altri)
Badate a me: attenti, orsù
(parlato con voce infantile)
uno, due tre ... e tutti giù
(Al cenno di b___erly tutti
si inchinano innanzi a Pinkerton ed a Sharpless.)
(I parenti si rialzano e si spargono nel giardino;
Goro ne conduce qualcuno nell'interno della casa.
Pinkerton prende per mano b___erfly
e la conduce veso la casa.)
PINKERTON
Vieni, amor mio!
Vi piace la casetta?
b___ERFLY
Signor F. B. Pinkerton
(mostra le mani e le braccia
che sono impacciate dalle maniche rigonfie)
perdono...
Io vorrei...
pochi oggetti da donna...
PINKERTON
Dove sono?
b___ERFLY
(indicando le maniche)
Sono qui... vi dispiace?
PINKERTON
(un poco sorpreso, sorride,
poi subito acconsente con galanteria)
O perché mai, mia bella b___erfly?
b___ERFLY
(a mano a mano cava dalle maniche gli oggetti
e li consegna a Suzuki,
che è uscita sulla terrazza, e li depone nelle casa)
Fazzoletti. La pipa. Una cintura.
Un piccolo fermaglio. Uno specchio.
Un ventaglio.
PINKERTON
(vede un vasetto)
Quel barattolo?
b___ERFLY
Un vaso di tintura,
PINKERTON
Ohibò!
b___ERFLY
Vi spiace?... Via!
(trae un astuccio lungo e stretto)
PINKERTON
E quello?
b___ERFLY
(molto seria)
Cosa sacra a mia.
PINKERTON
(curioso)
E non si può vedere?
b___ERFLY
C'è troppa gente.
(sparisce nella casa portando con sè l'astuccio)
Perdonate.
GORO
(che si è avvicinato, dice all'orecchio di Pinkerton:)
È un presente del Mikado a suo padre...
coll'invito...
(fa il gesto di chi s'apre il ventre)
PINKERTON
(piano a Goro)
E ... suo padre?
GORO
Ha obbedito.
(si allontana, rientrando nella casa)
(b___erfly, che è ritornata, va a sedersi sulla terrazza
vicino a Pinkerton e leva dalle maniche alcune statuette.)
b___ERFLY
Gli Ottokè.
PINKERTON
(ne prende una e la esamina con curiosità)
Quei pupazzi?...
Avete detto?
b___ERFLY
Son l'anime degli avi.
(depone le statuette)
PINKERTON
Ah!... il mio rispetto.
b___ERFLY
(con rispettosa confidenza a Pinkerton)
Ieri son salita tutta sola in segreto alla Missione.
Colla nuova mia vita posso adottare nuova religione.
(con paura)
Lo zio Bonzo nol sa, nè i miei lo sanno.
Io seguo il mio destino
e piena d'umiltà,
al Dio del signor Pinkerton m'inchino.
È mio destino.
Nella stessa chiesetta in ginocchio con voi
pregherò lo stesso Dio.
E per farvi contento potrò forse obliar la gente mia.
(si getta nelle braccia di Pinkerton)
Amore mio!
(si arresta come avesse paura
d'essere stata udita dai parenti)
(Intanto Goro ha aperto lo shosi -
nella stanza dove tutto è p___to pel matrimonio,
si trovano Sharpless e le autorità -
b___erfly entra nella casa e si inginocchia;
Pinkerton è in piedi vicino a lei -
i parenti sono nel giardino rivolti
verso la casa, inginocchiati.)
GORO
Tutti zitti!
IL COMMISSARIO IMPERIALE
(legge)
È concesso al nominato
Benjamin Franklin Pinkerton,
Luogotenente nella cannoniera Lincoln,
marina degli Stati Uniti, America del Nord:
ed alla damigella b___erfly
del quartiere d'Omara Nagasaki,
d'unirsi in matrimonio, per dritto il primo,
della propria volontà,
ed ella per consenso dei parenti
(porge l'atto per la firma)
qui testimonî all'atto.
GORO
(molto cerimonioso)
Lo sposo.
(Pinkerton firma)
Poi la sposa.
(b___erfly firma)
E tutto è fatto.
(Le amiche si avvicinano, complimentose,
a b___erfly, alla quale fanno ripetuti inchini.)
AMICHE
Madama b___erfly!
b___ERFLY
(facendo cenno colla mano, alza un dito, e corregge:)
Madama F. B. Pinkerton.
(Le amiche festeggiano b___erfly, che ne bacia qualcuna:
intanto l'Ufficiale dello Stato Civile ritira l'atto e le altre carte,
poi avverte il Commissario Imperiale che tutto è finito.)
COMMISSIONARE
(saluta Pinkerton)
Auguri molti.
PINKERTON
I miei ringraziamenti.
(rende il saluto)
COMMISSIONARE
(si avvicina al Console)
Il signor Console scende?
SHARPLESS
L'accompagno.
(saluta Pinkerton)
Ci vedrem domani.
(stringendo la mano a Pinkerton)
PINKERTON
A meraviglia.
L'UFFICIALE DEL REGISTRO
(congedandosi da Pinkerton)
Posterità.
PINKERTON
Mi proverò.
(Il Console, il Commissario Imperiale
e l'Ufficiale del registro
si avviano per scendere alla città.)
SHARPLESS
(ritorna indietro,
e con accento significativo dice a Pinkerton:)
Giudizio!
(Pinkerton con un gesto lo rassicura e lo saluta colla mano.
Sharpless scende pel sentiero;
Pinkerton che è andato verso il fondo lo saluta di nuovo.)
PINKERTON
(ritorna innanzi e stropicciandosi le mani dice fra sè:)
Ed eccoci in famiglia.
Sbrighiamoci al più presto in modo onesto.
(I servi portano delle bottiglie di Saki
e distribuiscono i bicchieri agli invitati.)
PINKERTON
(brindando cogli invitati)
Hip! hip!
CORO DEGL'INVITATI
(brindando)
O Kami! O Kami!
PINKERTON
Beviamo ai novissimi legami,
INVITATI, YAKUSIDÈ
O Kami! O Kami!
PINKERTON
beviamo ai novissimi legami.
CUGINA, MADRE
Beviamo, beviamo.
INVITATI, CUGINA, MADRE
O Kami! O Kami!
Beviamo ai novissimi legami.
(I brindisi sono interrotti da strane grida
che partono dal sentiero della collina.)
BONZO
(dall'interno lontano)
Cio-cio-san!
(A questo grido tutti i parenti e gli amici
allibiscono e si raccolgono impauriti:
b___erfly rimane isolata in un angolo.)
BONZO
Cio-cio-san! Abbominazione!
b___ERFLY, INVITATI
Lo zio Bonzo!
GORO
Un corno al guastafeste!
Chi ci leva d'intorno
le persone moleste?!...
BONZO
Cio-cio-san! Cio-cio-san!
(sempre più vicino)
Cio-cio-san!
(Al fondo appare la strana figura del Bonzo,
preceduto da due portatori di lanterne
e seguito da due Bonzi.)
Cio-cio-san!
(Vista b___erfly, che si è scostata da tutti,
il Bonzo stende le mani minacciose verso di lei.)
Che hai tu fatto alla Missione?
PARENTI ED AMICI
Rispondi, Cio-cio-san!
PINKERTON
(seccato per la scenata del Bonzo)
Che mi strilla quel matto?
BONZO
Rispondi, che hai tu fatto?
PARENTI ED AMICI
(volgendosi, ansiosi, verso b___erfly)
Rispondi, Cio-cio-san!
BONZO
Come, hai tu gli occhi asciutti?
Son dunque questi i frutti?
(urlando)
Ci ha rinnegato tutti!
PARENTI ED AMICI
(scandalizzati, con grido acuto, prolungato)
Hou! Cio-cio-san!
BONZO
Rinnegato, vi dico,...
il culto antico
PARENTI ED AMICI
Hou! Cio-cio-san!
BONZO
(imprecando contro b___erfly, che si copre il volto colle mani:
la madre si avanza per difenderla,
ma il Bonzo duramente la respinge
e si avvicina terribile a b___erfly,
gridandole sulla faccia:)
Kami sarundasico!
PARENTI ED AMICI
Hou! Cio-cio-san!
BONZO
All'anima tua guasta
qual supplizio sovrasta!
PINKERTON
(ha perduto la pazienza
e si intromette fra il Bonzo e b___erfly)
Ehi, dico: basta, basta!
BONZO
(alla voce di Pinkerton, il Bonzo si arresta stupefatto,
poi con subita risoluzione invita i parenti e le amiche a partire)
Venite tutti. Andiamo!
(a b___erfly)
Ci hai rinnegato e noi...
(Tutti si ritirano frettolosamente al fondo
e stendono le braccia verso b___erfly.)
BONZO, YAKUSIDÈ, PARENTI ED AMICI
Ti rinneghiamo!
PINKERTON
(con autorità, ordinando a tutti d'andarsene)
Sbarazzate all'istante.
In casa mia niente baccano e niente bonzeria.
PARENTI ED AMICI
(grido)
Hou!
(Alle parole di Pinkerton, tutti corrono precipitosamente
verso il sentiero che scende alla città:
la Madre tenta di nuovo di andare presso b___erfly,
ma viene travolta dagli altri.
Il Bonzo sparisce pel sentiero
che va al tempio seguito dagli accoliti.)
PARENTI ED AMICI
(nell'uscire)
Hou! Cio-cio-san!
(un po' lontani)
Hou! Cio-cio-san!
(Le voci a poco a poco si allontanano.
b___erfly sta sempre immobile e muta
colla faccia nelle mani,
mentre Pinkerton si è recato alla sommità dal sentiero
per a__icurarsi che tutti quei seccatori se ne vanno.)
BONZO, YAKUSIDÈ, PARENTI ED AMICI (UOMINI)
Kami sarundasico!
PARENTI ED AMICI (DONNE)
Hou! Cio-cio-san!
BONZO, YAKUSIDÈ, PARENTI ED AMICI (UOMINI)
Ti rinneghiamo!
PARENTI ED AMICI (DONNE)
(cupo)
Hou! Cio-cio-san!
BONZO, YAKUSIDÈ, PARENTI ED AMICI
(cupo)
Ti rinneghiamo!
PARENTI ED AMICI
Hou! Cio-cio-san!
(lontano molto)
Hou! Cio-cio-san!
(Comincia a calare la sera.
b___erfly scoppia in pianto infantile.
Pinkerton l'ode e va premuroso presso di lei,
sollevandola dall'abbattimento in cui è caduta
e togliendole con delicatezza
le mani dal viso piangente.)
PINKERTON
Bimba, bimba, non piangere
per gracchiar di ranocchi...
PARENTI ED AMICI
(lontanissimo)
Hou! Cio-cio-san!
b___ERFLY
(turandosi le orecchie, per non udire le grida)
Urlano ancor!
PINKERTON
(rincorandola)
Tutta la tua tribù e i Bonzi tutti del Giappon
non valgono il pianto di quegli occhi cari e belli.
b___ERFLY
(sorridendo infantilmente)
Davver?
(Comincia a calare la sera.)
Non piango più.
E quasi del ripudio non mi duole
per le vostre parole
che mi suonan così dolci nel cuor.
(si china per baciare la mano a Pinkerton)
PINKERTON
(dolcemente impedendo)
Che fai?... la man?
b___ERFLY
Mi han detto che laggiù
fra la gente costumata
è questo il segno del maggior rispetto.
SUZUKI
(internamente, brontolando)
E Izaghi ed Izanami
Sarundasico, e Kami,
e Izaghi ed Izanami
Sarundasico, e Kami.
PINKERTON
(sorpreso per tale sordo bisbiglio)
Chi brontolandola lassù?
b___ERFLY
È Suzuki che fa la sua preghiera serale.
(Scende sempre più la sera,
e Pinkerton conduce b___erfly verso la casetta.)
PINKERTON
Viene la sera
b___ERFLY
...e l'ombra e la quiete.
PINKERTON
E sei qui sola.
b___ERFLY
Sola e rinnegata! Rinnegata!
e felice!
(Pinkerton batte tre volte le mani:
i servi e Suzuki accorrono subito,
e Pinkerton ordina ai servi:)
PINKERTON
A voi, chiudete!
(I servi fanno scorrere
silenziosamente alcune pareti.)
b___ERFLY
(a Pinkerton)
Sì, sì, noi tutti soli...
E fuori il mondo...
PINKERTON
(ridendo)
E il Bonzo furibondo.
b___ERFLY
(a Suzuki, che è venuta coi servi
e sta aspettando gli ordini)
Suzuki, le mie vesti.
(Suzuki fruga in un cofano
e dà a b___erfly gli abiti per la notte
ed un cofanetto coll'occorrente per la toeletta.)
SUZUKI
(inchinandosi a Pinkerton)
Buona notte.
(Pinkerton batte le mani: I servi corrono via.
b___erfly entra nella casa ed aiutata da Suzuki
fa cautelosamente la sua toeletta da notte,
levandosi la veste nuziale ed indossandone una tutta bianca;
poi siede su di un cuscino e mirandosi in uno specchietto
si ravvia i capelli: Suzuki esce.)
b___ERFLY
Quest'obi pomposa di sioglier mi tarda
si vesta la sposa di puro candor.
Tra motti sommessi sorride e mi guarda.
Celarmi pottessi! ne ho tanto rossor!
PINKERTON
(guardando amorosamente b___erfly)
Con moti di scoiattolo i nodi allenta e scioglie!...
Pensar che quel giocottolo è mia moglie! mia moglie!
(sorridendo)
Ma tal grazia dispiega,
ch'io mi strugge per la febbre d'un subito desìo.
b___ERFLY
E ancor l'irata voce mi maledice...
(Pinkerton, alzandosi, poco a poco s'avvicina a b___erfly.)
b___ERFLY
... b___erfly, rinnegata...
Rinnegata... e felice...
PINKERTON
(stende le mani a b___erfly che sta per scendere dalla terrazza)
Bimba dagli occhi pieni di malìa
ora sei tutta mia.
Sei tutta vestita di giglio.
Mi piace la treccia tua bruna
fra i candidi veli.
b___ERFLY
(scendendo dal terrazzo)
Somiglio la Dea della luna,
la piccola Dea della luna
che scende la notte dal ponte del ciel.
PINKERTON
E affascina i cuori...
b___ERFLY
E li prende e li avvolge
in un bianco mantel
E via se li reca
negli alti reami,
PINKERTON
Ma intanto finor non m'hai detto,
ancor non m'hai detto che m'ami.
Le sa quella Dea le parole che appagan gli ardenti desir?
b___ERFLY
Le sa. Forse dirle non vuole per tema d'averne a morir,
per tema d'averne a morir!
PINKERTON
Stolta paura, l'amor non uccide
ma dà vita e sorride per gioie celestiali
come ora fa
(avvicinandosi a b___erfly e carezzandole il viso)
nei tuoi lunghi occhi ovali
(b___erfly, con subito movimento
si ritrae dalla carezza ardente di Pinkerton)
b___ERFLY
(con intenso sentimento)
Adesso voi
(entusiasmandosi)
siete per me
l'occhio del firmamento.
E mi piaceste dal primo momento
che vi ho veduto.
(Ha un moto di spavento e fa atto diturarsi gli orecchi,
come se ancora avesse ad udire le urla die parenti:
poi si rassicura e con fiducia si rivolge a Pinkerton.)
Siete alto, forte.
Rideste con modi si palesi
e dite corse che mai non intesi.
Or son contenta, or son contenta.
(Notte completa: cielo purissimo e stellato.
Avvicinandosi lentamente a Pinkerton
seduto sulla panca nel giardino.
Si inginocchia ai piedi di Pinkerton
e lo guarda con tenerezza, quasi supplichevole.)
Vogliatemi bene,
un ben piccolino,
un bene da bambino,
quale a me si conviene.
Vogliatemi bene.
Noi siamo gente avvezza
alle piccole cose
umili e silenziose,
ad una tenerezza
sfiorante e pur profonda
come il ciel, come l'onda del mare!
PINKERTON
Dammi ch'io baci le tue mani care.
Mia b___erfly! come t'han ben nomata tenue farfalla...
b___ERFLY
(a queste parole b___erfly
si rattrista e ritira le mani)
Dicon che oltre mare
se cade in man dell'uom,
(con paurosa espressione)
ogni farfalla da uno spillo è trafitta
(con strazio)
ed in travola infitta!
PINKERTON
(riprendendo dolcemente
le mani a b___erfly e sorridendo)
Un po' di vero c'è.
E tu lo sai perché?
Perché non fugga più.
(con entusiasmo e
affettuosamente abbracciandola)
Io t'ho ghermita
Ti serro palpitante.
Sei mia.
b___ERFLY
(abbandonandosi)
Sì, per la vita.
PINKERTON
Vieni, vieni!
Via dall'anima in pena
l'angoscia paurosa.
(indica il cielo stellato)
È notte serena!
Guarda: dorme ogni cosa!
b___ERFLY
(guardando il cielo, estatica)
Ah! Dolce notte!
PINKERTON
Vieni, vieni!
b___ERFLY
Quante stelle!
Non le vidi mai sì belle!
PINKERTON
È notte serena!
Ah! vieni, vieni!
È notte serena!
Guarda: dorme ogni cosa!
b___ERFLY
Dolce notte! Quante stelle!
PINKERTON
Vieni, vieni!
b___ERFLY
Non le vidi mai sì belle!
PINKERTON
vieni, vieni!...
b___ERFLY
Trema, brilla ogni favilla ...
PINKERTON
Vien, sei mia!...
b___ERFLY
... col baglior d'una pupilla! Oh!
Oh! quanti occhi fissi, attenti
d'ogni parte a riguardar!
pei firmamenti, via pei lidi, via pel mare!
PINKERTON
(con cupido amore)
Via l'angoscia dal tuo cor
ti serro palpitante. Sei mia.
Ah, vien, vien, sei mia!
Ah! Vieni, guarda: dorme ogni cosa!
Ti serro palpitante. Ah, vien!
b___ERFLY
Oh! quanti occhi fissi attenti.
Quanti sguardi ride il ciel!
Ah! Dolce notte!
Tutto estatico d'amor ride il ciel!
PINKERTON
Guarda: dorme ogni cosa.
Ah! vien! Ah! vieni, vieni!
Ah! vien, Ah! vien! sei mia!
(Salgono dal giardino nella casetta.)
(Cala il sipario.)
ATTO II - PARTE I
Interno della casetta di b___erfly
(Si alzo il sipario.
Le pareti sono chiuse
lasciando la camera in una semioscurità.
Suzuki prega, raggomitolata davanti all'immagine di Budda:
suona di quando in quando la campanella delle preghiere.
b___erfly è stesa a terra,
appoggiando la testa nelle palme delle mani.)
SUZUKI
(pregando)
E Izagi ed Izanami, Sarundasico e Kami...
(interrompendosi)
Oh! la mia testa!
(suona la campanella
per richiamare l'attenzione degli Dei)
E tu Ten-Sjoodaj!
(con voce di pianto, guardando b___erfly)
fate che b___erfly non pianga più,
mai più, mai più!
b___ERFLY
(senza muoversi)
Pigri ed obesi son gli Dei giapponesi.
L'americano Iddio son persuasa
ben più presto risponde a chi l'implori.
Ma temo ch'egli ignori
che noi stiam qui di casa.
(rimane pensierosa)
(Suzuki si alza, apre la parete
del fondo verso il giardino.)
b___ERFLY
Suzuki, è lungi la miseria?
(Suzuki va ad un piccolo mobile
ed apre un cassetto cercando delle monete.)
SUZUKI
(va presso b___erfly mostrandole poche monete)
Questo è l'ultimo fondo.
b___ERFLY
Questo? Oh! troppe spese!
(ripone il danaro nel piccolo mobile e lo chiude)
SUZUKI
(sospirando)
S'egli non torna e presto,
siamo male in arnese.
b___ERFLY
(decisa, alzandosi)
Ma torna.
SUZUKI
(crollando la testa)
Tornerà!
b___ERFLY
(indispettita, avvicinandosi a Suzuki)
Perché dispone
che il Console provveda alla pigione,
rispondi su!
(Suzuki tace)
b___ERFLY
(sempre insistendo)
Perché con tante cure
la casa rifornì di serrature,
s'ei non volessi ritornar mai più?
SUZUKI
Non lo so.
b___ERFLY
(un poco irritata e
meravigliata di tanta ignoranza)
Non lo sai?
(ritornando calma
e con fiducioso orgoglio)
Io te lo dico.
Per tener ben fuori le zanzare, i parenti
ed i dolori, e dentro,
con gelosa custodia, la sua sposa,
la sua sposa che son io: b___erfly.
SUZUKI
(poco convinta)
Mai non s'è udito
di straniero marito
che sia tornato al suo nido.
b___ERFLY
(furibonda afferra Suzuki)
Ah! Taci! o t'uccido.
(insistendo nel persuadere Suzuki)
Quell'ultima mattina:
tornerete, signor? gli domandai.
Egli, col cuore grosso,
per celarmi la pena...
sorridendo rispose:
O b___erfly, piccina mogliettina,
tornerò colle rose alla stagion serena
quando fa la nidiata il petti rosso.
(calma e convinta si sdraia per terra)
Tornerà.
SUZUKI
(con incredulità)
Speriam.
b___ERFLY
(insistendo)
Dillo con me: Tornerà.
SUZUKI
(per compiacerla ripete,
ma con dolore)
Tornerà...
(scoppia in pianto)
b___ERFLY
(sorpresa)
Piagni? Perché? perché?
Ah, la fede ti manca...
(fiduciosa e sorridente)
Senti.
(fa la scena come s realmente vi a__istesse
e si avvicina poco a poco allo shosi del fondo)
Un bel dì, vedremo
levarsi un fil di fumo
dall'estremo confin del mare.
E poi la nave appare.
Poi la nave bianca
entra nel porto,
romba il suo saluto.
Vedi? È venuto!
Io non gli scendo incontro. Io no.
Mi metto là sul ciglio del colle e aspetto,
e aspetto gran tempo e non mi pesa,
la lunga attesa.
E uscito dalla folla cittadina
un uomo, un picciol punto
s'avvia per la collina.
Chi sarà? chi sarà?
E come sarà giunto
che dirà? che dirà?
Chiamerà b___erfly dalla lontana.
Io senza dar risposta
me ne starò nascosta
un po' per celia...
e un po' per non morire al primo incontro,
ed egli alquanto in pena chiamerà,
chiamerà: piccina mogliettina
olezzo di verbena,
i nomi che mi dava al suo venire
(a Suzuki)
Tutto questo avverrà, te lo prometto.
Tienti la tua paura,
io consicura fede l'aspetto.
(b___erfly e Suzuki
si abbracciano commosse)
(b___erfly congeda Suzuki,
che esce dall'uscio di sinistra,
e la segue mestamente collo sguardo.)
(Nel giardino compariono Goro e Sharpless.
Goro guarda entro la camera,
scorge b___erfly e dice a Sharpless che lo segue:)
GORO
C'è. Entrate.
(Goro sparisce nel giardino.)
SHARPLESS
(affacciandosi, bussa discretamente
contro la parete del fondo)
Chiedo scusa...
(Sharpless scorge b___erfly la quale
udendo entrare qualcuno si è mossa.)
Madama b___erfly...
b___ERFLY
(senza volgersi, ma correggendo)
Madama Pinkerton. Prego.
(si volge e riconoscendo il Console
batte le mani per allegrezza)
Oh!
(Suzuki entra premurosamente e prepara
un tavolino coll'occorrente per fumare)
b___ERFLY
(allegramente)
il mio signor Console, signor Console.
SHARPLESS
(sorpreso)
Mi ravvisate?
b___ERFLY
(facendo gli onori di casa)
Benvenuto in casa americana.
SHARPLESS
Grazie.
(b___erfly, invita il Console a sedere presso il tavolino:
Sharpless si lascia cadere grottescamente su di un cuscino:
b___erfly si siede dall'altra parte e sorride maliziosamente
dietro il ventaglio vedendo l'imbarazzo del Console;
poi con molta grazia gli chiede:)
b___ERFLY
Avi, antenati tutti bene?
SHARPLESS
(ringrazia sorridendo)
Ma spero.
b___ERFLY
(fa cenno a Suzuki
di preparare la pipa)
Fumate?
SHARPLESS
Grazie.
(desideroso di spiegare
lo scopo per cui è venuto,
cava una lettera di tasca)
Ho qui...
b___ERFLY
(interrompendolo,
senza accorgersi della lettera)
Signore, io vedo il cielo azzurro.
(dopo aver tirata una boccata dalla pipa
che Suzuki ha preparata, l'offre al Console.)
Sharpless
(rifiutando)
Grazie...
(tentando ancora di riprendere il discorso)
Ho...
b___ERFLY
(depone la pipa sul tavolino
e a__ai premurosa dice:)
Preferite forse le sigarette americane?
(ne offre)
SHARPLESS
(un po' seccato ne prende una)
Grazie.
(e tenta continuare il discorso)
Ho da mostrarvi...
(si alza)
b___ERFLY
(porge a Sharpless
un fiammifero acceso)
A voi.
SHARPLESS
(accende la sigaretta, ma poi la depone subito
e presentando la lettera si siede sullo sgabello)
Mi scrisse Benjamin Franklin Pinkerton.
b___ERFLY
(con grande premura)
Davvero! È in salute?
SHARPLESS
Perfetta
b___ERFLY
(alzandosi con grande letizia)
Io son la donna più lieta del Giappone.
(Suzuki è in faccende per preparare il thè.)
Potrei farvi una domanda?
SHARPLESS
Certo.
b___ERFLY
(torna a sedere)
Quando fanno il lor nido in America i pettirossi?
SHARPLESS
(stupito)
Come dite?
b___ERFLY
Sì, prima o dopo di qui?
SHARPLESS
Ma perché?
(Goro che si aggira nel giardino,
si avvicina alla terrazza e ascolta,
non visto, quanto dice b___erfly.)
b___ERFLY
Mio marito m'ha promesso,
di ritornar nella stagion beata
che il pettirosso rifà la nidiata.
Qui l'ha rifatta per ben tre volte
ma uò darsi che di là
usi nidiar men spesso.
(Goro s'affaccia e fa una risata)
b___ERFLY
(volgendosi)
Chi ride
(vedendo Goro)
Oh, c'è il nakodo!
(piano a Sharpless)
Un uom cattivo.
GORO
(avanzandosi
e inchinandosi ossequioso)
Godo...
b___ERFLY
(a Goro che s'inchina di nuovo
e si allontana nel giardino)
Zitto!
(a Sharpless)
Egli osò... No...
(cambiando idea)
prima rispondete alla dimanda mia.
SHARPLESS
(imbarazzato)
Mi rincresce, ma ignoro...
Non ho studiato ornitologia,
b___ERFLY
Orni...
SHARPLESS
...tologia.
b___ERFLY
Non lo sapete insomma.
SHARPLESS
(ritenta di tornare in argomento)
No. Dicevamo...
b___ERFLY
(lo interrompe, seguendo la sua idea)
Ah, sì. Goro, appena B.F. Pinkerton
fu in mare mi venne ad a__ediare
con ciarle e con presenti per ridarmi
ora questo, or quel marito.
Or promette tesori per uno scimunito...
GORO
(intervenendo per giustificarsi,
entra nella stanza
e si rivolge a Sharpless)
Il ricco Yamadori
Ella è povera in canna.
I suoi parenti l'han tutti rinnegata.
(al di là della terrazza
si vede giungere il Principe Yamadori
in un palanchino, attorniato dai servi)
b___ERFLY
(vede Yamadori e lo indica
a Sharpless sorridendo)
Eccolo, attenti!
(Yamadori, accolto da Goro genuflesso,
scende dai palanchino, saluta il Console e b___erfly,
che si è avvicinata alla parete del fondo;
Yamadori si siede sulla terrazza
rivolto rispettosamente verso b___erfly
la quale s'inginocchia nella stanza.)
b___ERFLY
(a Yamadori)
Yamadori, ancor le pene dell'amor non v'han deluso?
Vi tagliate ancor le vene se il mio bacio vi ricuso?
YAMADORI
Tra le cose più moleste
è l'inutil sospirar.
b___ERFLY
(con graziosa malizia)
Tante mogli omai toglieste,
vi doveste abituar.
YAMADORI
L'ho sposate tutto quante
e il divorzio mi francò.
b___ERFLY
Obbligata.
YAMADORI
A voi però giurerei fede costante.
SHARPLESS
(sospirando, rimette in tasca la lettera)
Il messaggio, ho gran paura,
a trasmetter non riesco.
GORO
(con enfasi, indicando Yamadori)
Ville, servi, oro,
ad Omara un palazzo principesco.
b___ERFLY
(con serietà)
Già legata è la mia fede...
GORO E YAMADORI
(a Sharpless)
Maritata ancor si crede.
b___ERFLY
(alzando di scatto)
Non mi credo, sono, sono!
GORO
Ma la legge...
b___ERFLY
Io non la so.
GORO
...per la moglie, l'abbandono al divorzio equiparò
b___ERFLY
La legge giapponese
non già del mio paese.
GORO
Quale?
b___ERFLY
Gli Stati Uniti
SHARPLESS
(fra sè)
Oh, l'infelice!
b___ERFLY
(nervosissima, accalorandosi)
Si sa che aprir la porta
e la moglie cacciar per la più corta
qui divorziar si dice.
Ma in America questo non si può
(a Sharpless)
Vero?
SHARPLESS
(imbarazzato)
Vero... Però...
b___ERFLY
(lo interrompe rivolgendosi a Yamadori
ed a Goro trionfante)
Là un bravo giudice serio, impettito
dice al marito:
"Lei vuol andarsene? Sentiam perché"
"Sono seccato del coniugato!"
E il magistrato:
(comicamente)
"Ah, mascalzone, presto in prigione!"
(per troncare il discorso ordina a Suzuki)
Suzuki, il thè.
(b___erfly va presso Suzuki che à già preparato il thè,
e lo versa nelle tazze.)
YAMADORI
(sottovoce a Sharpless)
Udiste?
SHARPLESS
(sottovoce)
Mi rattrista una sì piena cecità
GORO
(sottovoce a Sharpless e Yamadori)
Segnalata è già la nave di Pinkerton.
YAMADORI
(disperato)
Quand'essa lo riveda...
SHARPLESS
(sottovoce ai due)
Egli non vuol mostratsi.
Io venni appunto per levarla d'inganno...
(vedendo che b___erfly, seguita da Suzuki,
si avvicina per offrire il thè, tronca il discorso.)
b___ERFLY
(offrendo il thè a Sharpless)
Vostra Grazia permette?
(apre il ventaglio e dietro a questo
accenna ai due, ridendo)
Che persone moleste!
(Yamadori s'alza per andarsene)
YAMADORI
(sospirando)
Addio. Vi lascio il cuor
pien di cordoglio: ma spero ancor...
b___ERFLY
Padrone.
(Yamadori s'avvia per uscire,
poi torna indietro presso b___erfly)
YAMADORI
Ah! se voleste...
b___ERFLY
Il guaio è che non voglio...
(Yamadori, dopo aver salutato Sharpless, sospirando,
se ne va, sale nel palanchino e si allontana seguito dai servi
e da Goro. b___erfly ride ancora dietro il ventaglio.
Sharpless siede sullo sgabello, a__ume un fare grave,
serio, poi con gran rispetto ed una certa commozione
invita b___erfly a sedere,
e torna a tirar fuori di tasca la lettera.)
SHARPLESS
Ora a noi. Sedete qui;
(mostrando la lettera)
legger con me volete questa lettera?
b___ERFLY
(prendendo la lettera)
Date.
(baciandola)
Sulla bocca,
(mettendola sul cuore)
sul cuore...
(a Sharpless, gentilmente)
Siete l'uomo migliore del mondo.
Incominciate.
(rende la lettera e si mette ad ascoltare
colla massima attenzione)
SHARPLESS
(leggendo)
"Amico, cercherete quel bel fior di fanciulla..."
b___ERFLY
(non può trattenersi e con gioia esclama)
Dice proprio così?
SHARPLESS
(serio)
Sì, così dice, ma se ad ogni momento...
b___ERFLY
(rimettendosi tranquilla, torna ad ascoltare)
Taccio, taccio, più nulla.
SHARPLESS
"Da quel tempo felice,
tre anni son passati."
b___ERFLY
(interrompe la lettura)
Anche lui li ha contati!
SHARPLESS
(riprende)
"E forse b___erfly non mi rammenta più.
b___ERFLY
(sorpresa molto, volgendosi a Suzuki)
Non lo rammento? Suzuki, dillo tu.
(ripete come scandolezzata le parole della lettera)
"Non mi rammenta più"!
(Suzuki esce per la porta di sinistra
asportando il thè.)
SHARPLESS
(fra sè)
Pazienza!
(sèguita a leggere)
"Se mi vuol bene ancor, se m'aspetta"
b___ERFLY
(prendendo la lettera dallo mani di Sharpless,
esclama con viva tenerezza:)
Oh, le dolci parole!
(baccia la lettera)
Tu, benedetta!
SHARPLESS
(riprende la lettera e
seguita a leggerla imperterrito
ma con voce tremante per l'emozione)
A voi mi raccomando,
perché vogliate con circospezione prepararla...
b___ERFLY
(con affanno, ma lieta)
Ritorna...
SHARPLESS
...al colpo...
b___ERFLY
(si alza saltando di gioia
e battendo le mani)
Quando? presto! presto!
SHARPLESS
(sbuffando)
Benone!
(si alza di scatto e
ripone la lettera in tasca)
(fra sè)
Qui troncarla conviene...
(indispettito)
Quel diavolo d'un Pinkerton!
(guarda b___erfly negli occhi serîssimo)
Ebbene, che fareste, Madama b___erfly,
s'ei non dovesse ritornar più mair?
(b___erfly immobile, come colpita a morte,
china la testa e risponde con sommessione infantile,
quasi balbettando:)
b___ERFLY
Due cose potri far:
tornar a divertir la gente, col cantar...
oppur, meglio, morire.
(Sharpless è vivamente commosso e passeggia agitatissimo;
poi torna verso b___erfly, le prende le due mani
e con paterna tenerezza le dice:)
SHARPLESS
Di strapparvi a__ai mi costa dai miraggi ingannatori.
Accogliete la proposta di quel ricco Yamadori.
b___ERFLY
(con voce rotta dal pianto e ritirando le mani)
Voi, voi, signor,
mi dite questo! Voi?
SHARPLESS
(imbarazzato)
Santo Dio, come si fa?
b___ERFLY
(batte le mani e Suzuki accorre)
Qui, Suzuki, presto, presto,
che Sua Grazia se ne va.
SHARPLESS
(fa per avviarsi ad uscire)
Mi scacciate?
(b___erfly, pentita, corre a Sharpless
e singhiozzando lo trattiene)
b___ERFLY
Ve ne prego: già l'insistere non vale.
(congeda Suzuki, la quale va nel giardino)
SHARPLESS
(scusandosi)
Fui brutale, non lo nego.
b___ERFLY
(dolorosamente, portandosi la mano al cuore)
Oh, mi fate tanto male,
tanto male, tanto, tanto!
(b___erfly vacilla; Sharpless fa per sorreggerla,
ma b___erfly si domina subito)
b___ERFLY
Niente, niente!
Ho creduto morir.
Ma passa presto come passan le nuvole sul mare.
(prendendo una risoluzione)
Ah! m'ha scordata?
(b___erfly corre nella stanza di sinistra.)
(b___erfly rientra trionfalmente tenendo il s_____mbino
seduto sulla spalla sinistra
e lo mostra a Sharpless gloriandosene.)
b___ERFLY
(con entusiasmo)
E questo? E questo?
E questo, egli potrà pure scordare?
(depone il bambino a terra e lo tiene stretto a sè)
SHARPLESS
(con emozione)
Egli è suo?
b___ERFLY
(indicando mano mano)
(con dolcezza e con un po' di agitazione)
Chi vide mai a bimbo del Giappon occhi azzurrini?
E il labbro? E i ricciolini d'oro schietto?
SHARPLESS
(sempre più commosso)
È palese, e Pinkerton lo sa?
b___ERFLY
No. No.
(con passione)
È nato quand'egli stava
in quel suo gran paese.
Ma voi
(accarezzando il bimbo)
gli scriverete
che l'aspetta un figlio senza pari!
E mi saprete dir s'ei non s'affretta
per le terre e pei mari!
(mettendo il bimbo a sedere sul cuscino
e inginocchiandosi vicino a lui)
(bacia teneramente il bambino)
Sai cos'ebbe cuore di pensare
(indicando Sharpless)
quel signore?
(pigliando il bimbo in braccio)
Che tua madre dovrà prenderti in braccio
ed alla pioggia e al vento andar per la città
a guadagnarsi il pane e il vestimento.
Ed alle impietosite genti
la man tremante stenderà
gridando: Udite, udite
la triste mia canzon.
A un infelice madre la carità,
muovetevi a pietà....
(si alza, mentre il bimbo rimane seduto sul cuscino
giocando con una bambola)
E b___erfly, orribile destino, danzerà per te,
E come fece già
(rialza il bimbo e colle mani levate lo fa implorare)
La Chesha canterà!
E la canzon giuliva e lieta in un singhiozzo finirà!
Ah! no, no! questo mai!
(b___andosi a' ginocchi davanti a Sharpless)
questo mestier che al disonore porta!
Morta! morta! Mai più danzar!
Piuttosto la mia vita vo' troncar!
Ah! Morta!
(cade a terra vicino al bimbo che abbraccia strettamente
ed accarezza con moto convulsivo)
SHARPLESS
(non può trattenere le lagrime)
Quanta pietà!
(vincendo la propria emozione)
Io scendo al piano. Mi perdonate?
(b___erfly con atto gentile dà la mano a Sharpless
che la stringe nelle sue con effusione.)
b___ERFLY
(volgendosi al bimbo prende una mano
e la mette in quella di Sharpless)
A te, dàgli la mano.
SHARPLESS
I bei capelli biondi!
(lo bacia)
Caro, come ti chiamano?
b___ERFLY
(al bimbo, con grazia infantile)
Rispondi: Oggi il mio nome è Dolore.
Però dite al babbo, scrivendogli,
che il giorno del suo ritorno,
(alzandosi)
Gioia, Gioia mi chiamerò!
SHARPLESS
Tuo padre lo saprà, te lo prometto...
(fa un saluto a b___erfly
ed esce rapidamente dalla porta di destra)
SUZUKI
(di fuori, gridando)
Vespa! Rospa maledetto!
(entra trascinando con violenza Goro
che tenta inutilmente di sfuggirle.)
(Grido acuto di Goro.)
b___ERFLY
(a Suzuki)
Che fu?
SUZUKI
Ci ronza intorno il vampiro!
e ogni giorno ai quattro venti spargendo va
che niuno sa chi padre al bimbo sia!
(lascia Goro)
GORO
(protestando)
(con voce di paura)
Dicevo... solo...
che là in America
(avvicinandosi al bambino e indicandolo)
quando un figliolo è nato maledetto
(b___erfly istintivamente si mette innanzi al bambino,
come per difenderlo.)
trarrà sempre reietto la vita fra le genti!
(grido selvaggio di b___erfly)
(corre presso al reliquario
e prende il coltello che sta appeso)
b___ERFLY
(con voce selvaggia)
Ah! tu menti! menti! menti!
Ah! menti!
(afferra Goro, che cade a terra,
e minaccia d'ucciderlo.
Goro emette grida fortissime,
disperate, prolungate.)
b___ERFLY
Dillo ancora e t'uccido!
SUZUKI
No!
(intromettendosi: poi, spaventata a tale scena,
prende il bimbo e lo porta nella stanza a sinistra)
b___ERFLY
(lo respinge col piede)
Va via!
(Goro fugge. b___erfly rimane immobile
come impietrita.)
(b___erfly si scuote a poco a poco
e va a riporre il coltello.)
b___ERFLY
(volgendo commossa
il pensiero al s_____mbino)
Vedrai, piccolo amor,
mia pena e mio conforto,
mio piccolo amor...
Ah! vedrai che il tuo vendicator
(esaltandosi)
ci porterà lontano, lontan, nella sua terra,
lontan ci porterà
(Colpo di cannone sulla scena)
SUZUKI
Il cannone del porto!
(b___erfly e Suzuki corrono verso il terrazzo.)
Una nave da guerra...
b___ERFLY
Bianca, bianca...
il vessillo Americano delle stelle...
Or governa per ancorare.
(prende sul tavolino un cannocchiale
e corre sul terrazzo ad osservare)
(tutta tremante per l'emozione,
appunta il cannocchiale verso il porto e dice a Suzuki:)
Reggimi la mano ch'io ne discerna il nome,
Il nome, il nome.
Eccolo: Abramo Lincoln!
(dà il cannocchiale a Suzuki
e rientra nella stanza
in preda a una grande esaltazione)
Tutti han mentito! tutti, tutti!
sol io lo sapevo, sol io che l'amo.
(a Suzuki)
Vedi lo scimunito tuo dubbio?
È giunto! è giunto!
è giunto! proprio nel punto
che ognun diceva: piangi e dispera...
Trionfa il mio amor! il mio amor;
la mia fe' trionfa intera:
ei torna e m'ama!
(giubilante, corre sul terrazzo)
(a Suzuki che l'ha seguita sul terrazzo)
Scuoti quella fronda di ciliegio
e m'innonda di fior.
Io vo' tuffar nella pioggia odorosa
l'arsa fronte.
(singhiozzando per tenerezza)
SUZUKI
(calmandola)
Signora, quetatevi... quel pianto...
b___ERFLY
(ritorna con Suzuki nella stanza)
No, rido, rido!
Quanto lo dovremo aspettar?
Che pensi? Un'ora!
SUZUKI
Di più!
b___ERFLY
Due ore forse.
(aggirandosi per la stanza)
Tutto, tutto sia pien di fior,
come la notte è di faville.
(accenna a Suzuki di andare nel giardino)
Va pei fior.
(Suzuki si avvia;
giunta sul terrazzo si rivolge a b___erfly.)
SUZUKI
(dal terrazzo)
Tutti i fior?
b___ERFLY
(a Suzuki gaiamente)
Tutti i fior, tutti, tutti.
Pesco, viola, gelsomin,
quanto di cespo, o d'erba, o d'albero fiorì.
SUZUKI
(nel giardino ai piedi del terrazzo)
Uno squallor d'inverno sarà tutto il giardin!
(coglie fiori nel giardino)
b___ERFLY
Tutta la primavera voglio che olezzi qui.
SUZUKI
(dal giardino)
Uno squallor d'inverno sarà tutto il giardin.
(appare ai piedi del terrazzo con un fascio di fiori
che sporge a b___erfly)
A voi signora.
b___ERFLY
(prendendo i fiori dalle mani di Suzuki)
Cogline ancora.
(b___erfly dispone i fiori nei vasi,
mentre Suzuki scende ancora nel giardino.)
SUZUKI
(dal giardino)
Soventi a questa siepe veniste a riguardare
lungi, piangendo nella deserta immensità.
b___ERFLY
Giunse l'atterso, nulla più chiedo al mare;
diedi pianto alla zolla, essa i suosi fior mi dà.
SUZUKI
(appare nuovamente sul terrazzo colle mani piene di fiori)
Spoglio è l'orto.
b___ERFLY
Spoglio è l'orto?
Vien, m'aiuta.
SUZUKI
Rose al varco della soglia
(b___erfly e Suzuki spargono fiori ovunque)
b___ERFLY
Tutta la primavera
SUZUKI
Tutta la primavera
b___ERFLY
voglio che olezzi qui.
SUZUKI
voglio che olezzi qui.
b___ERFLY
Seminiamo intorno april,
SUZUKI
Seminiamo intorno april.
b___ERFLY
seminiamo intorno april!
SUZUKI
Tutta la primavera, tutta, tutta.
b___ERFLY
(gettando fiori)
Tutta la primavera
voglio che olezzi qui...
SUZUKI
Gigli? viole?
b___ERFLY
intorno, intorno spandi.
SUZUKI
Seminiamo intorno april.
b___ERFLY
Seminiamo intorno april.
Il suo sedil s'inghirlandi,
di convolvi s'inghirlandi;
gigli e viole intorno spandi,
seminiamo intorno april!
SUZUKI
Gigli, rose spandi,
tutta la primavera,
spandi gigli, viole,
seminiamo intorno april!
b___ERFLY E SUZUKI
(gettando fiori mentre colla persona
seguono il ritmo con un blando ondeggiare di danza)
Gettiamo a mani piene
mammole e tuberose,
corolle di verbene,
petali d'ogni fior!
Corolle di verbene,
petali d'ogni fior!
(Suzuki dispone due lampade vicino alla toeletta
dove si accoscia b___erfly.)
b___ERFLY
(a Suzuki)
Or vienmi ad adornar.
No! pria portami il bimbo.
(Suzuki va nella stanza a sinistra
e porta il bambino che fa sedere vicino a b___erfly,
mentre questa si guarda in un piccolo specchio
a mano e dice tristamente:)
b___ERFLY
non son più quella!
Troppi sospiri la bocca mandò,
e l'occhio riguardò
nel lontan troppo fiso.
(a Suzuki)
Dammi sul viso un tocco di carmino
(prende un pennello e mette del rosso
sulle guanciee del s_____mbo)
ed anche a te, piccino,
perché la veglia non ti faccia
vôte per pallore le gote.
SUZUKI
(invitandola a stare tranquilla)
Non vi movete, che v'ho a ravviare i capelli.
b___ERFLY
(sorridendo a questo pensiero)
Che ne diranno!
E lo zio Bonzo?
(con una punta di stizza)
già del mio danno tutti contenti!
(sorridente)
E Yamadori coi suoi languori!
Beffati, scornati, beffati,
spennati gli ingrati!
SUZUKI
(ha terminato la toeletta)
È fatto.
b___ERFLY
(a Suzuki)
L'obi che vestii da sposa.
Quà' ch'io lo vesta.
(Mentre b___erfly indossa la veste,
Suzuki mette l'altra al bambino,
avvolgendolo quasi tutto
nelle pieghe ampie e leggere.)
b___ERFLY
Vo' che mi veda indosso il vel del primo dì!
(a Suzuki, che ha finito d'abbigliare il bambino)
E un papvero rosso nei capelli.
(Suzuki punta il fiore nei capelli di b___erfly,
che se ne compiace.)
Così.
(È sera.)
b___ERFLY
(con grazia infantile fa cenno
a Suzuki di chiudere lo shosi.)
Nello shosi or farem tre forellini per riguardar,
e starem zitti come topolini ad aspettar...
(Scende sempre più la notte.
Suzuki chiude lo shosi nel fondo.
b___erfly conduce il bambino presso lo shosi...)
(... fa tre fori nello shosi: uno alto per sè,
uno più basso per Suzuki ed il terzo ancor più basso pel bimbo,
che fa sedere su di un cuscino,
accennandogli di guardare attento fuori del foro preparatogli.
Suzuki dopo aver portato le due lampade vinico alle shosi,
si accoscia e spia essa pure all'esterno.
b___erfly si pone innanzi al foro più alto
e spiando da esso rimane immbile,
rigida come una statua; il bimbo,
che sta fra la madre
e Suzuki, guarda fuori curiosamente.)
(È notte; i raggi lunari illuminano
dall'esterno lo shosi.)
(Il bimbo si addormenta, rovesciandosi all'indietro,
disteso sul cuscino e Suzuki si addormenta pure,
rimandendo accosciata:
solo b___erfly rimane sempre ritta ed immobile.)
Cala lentamente il sipario.
ATTO II - PARTE II
S'alza il sipario.
(b___erfly, sempre immobile, spia al di fuori;
il bimbo, rovesciato sul cuscino,
dorme e dorme pure Suzuki, ripiegata sulla persona.)
MARINAI
(della baia, lontanissimi)
Oh eh! oh eh! oh eh!
oh eh! oh eh! oh eh!
oh eh! oh eh! oh eh!
oh eh! oh eh! oh eh!
oh eh! oh eh! oh eh!
(Rumori di catene, di áncore e di manovre marinaresche)
(Fischi d'uccelli dal giardino)
(Comincia l'alba.)
(L'alba sorge rosea.)
(Spunta l'aurora.)
(Al di fuori risplende il sole.)
SUZUKI
(svegliandosi di soprassalto)
Gia il sole!
(si alza, va verso b___erfly e le batte sulla spalla)
Cio-cio-san...
b___ERFLY
(si scuote e fidente dice:)
Verrà, verrà, vedrai.
(vede il bimbo addormentato e lo prende sulle braccia,
avviandosi verso la stanza a sinistra)
SUZUKI
Salite a riposare, affranta siete
al suo venire... vi chiamerò.
b___ERFLY
(salendo la scaletta)
Dormi amor mio, dormi sul mio cor.
Tu se con Dio ed io col mio dolor...
A te irai degli astri d'or.
Bimbo mio dormi!
(entra nella camera a sinistra)
SUZUKI
(mestamente, crollando la testa)
Povera b___erfly!
b___ERFLY
(voce un po' lontana)
Dormi amor mio, dormi sul mio cor.
(voce più lontana)
Tu sei con Dio ed io col mio dolor.
SUZUKI
Povera b___erfly!
(si batte lievemente all'uscio d'ingresso.)
SUZUKI
Chi sia?
(si batte più forte.
Suzuki va ad aprire lo shosi nel fondo.)
SUZUKI
(grida, per la grande sorpresa)
Oh!
SHARPLESS
(sul limitare dell'ingresso
fa cenni a Suzuki di silenzio)
Stz!
PINKERTON
(raccomanda a Suzuki di tacere)
Zitta! zitta!
SHARPLESS
Zitta! zitta!
(Pinkerton e Sharpless entrano
cautamente in punta di piedi.)
PINKERTON
(premuorsamente a Suzuki)
Non la destar.
SUZUKI
Era stanca sì tanto!
Vi stette ad aspettare tutta la notte col bimbo.
PINKERTON
Come sapea?
SUZUKI
Non giunge da tre anni una nave nel porto,
che da lunge b___erfly
non ne scruti il color, la bandiera.
SHARPLESS
(a Pinkerton)
Ve lo dissi?
SUZUKI
(per andare)
La chiamo...
PINKERTON
(fermando Suzuki)
No: non ancor.
SUZUKI
(indicando la stanza fiorita)
Lo vedete,
ier sera, la stanza volle spargerdi fiori.
SHARPLESS
(commosso, a Pinkerton)
Ve lo dissi?
PINKERTON
(turbato)
Che pena!
(Suzuki sente rumore nel giardino,
va a guardare fuori ed esclama con meraviglia:)
SUZUKI
Chi c'è là fuori nel giardino?
Una donna!
PINKERTON
(va da Suzuki e la riconduce sul davanti,
raccomandandole di parlare sottovoce)
Zitta!
SUZUKI
(agitata)
Chi è? chi è?
SHARPLESS
Meglio dirle ogni cosa...
SUZUKI
(sgomenta)
Chi è? chi è?
PINKERTON
(imbarazzato)
È venuta con me.
SUZUKI
Chi è? chi è?
SHARPLESS
(con forza repressa ma deliberatamente)
È sua moglie!
SUZUKI
(sbalordita, alza le braccia al cielo,
poi si precipita in ginocchio colla faccia a terra)
Anime sante degli avi!
Alla piccina s'è spento il sol,
s'è spento il sol!...
SHARPLESS
(calma Suzuki e la solleva da terra)
Scegliemmo quest'ora mattutina
per ritrovarti sola, Suzuki,
e alla gran prova un aiuto, un sostegno
cercar con te.
SUZUKI
(desolata)
Che giova? Che giova?
SHARPLESS
(prende a parte Suzuki e cerca
colla persuasione di averne il consenso,
mentre Pinkerton, sempre più agitato,
si aggira per la stanza ed osserva)
Io so che alle sue pene
non ci sono conforti!
Ma del bimbo conviene
a__icurar le sorti!
La pietosa
che entrar non osa
materna cura del bimbo avrà
PINKERTON
Oh, l'amara fragranza di questi fior,
velenosa al cor mi va.
Immutata è la stanza
dei nostri amor.
SUZUKI
O, me trista! E volete
ch'io chieda ad una madre...
SHARPLESS
Suvvia, parla,
suvvia, parla con quella pia
e conducila qui
s'anche la veda b___erfly, non importa.
Anzi, meglio se accorta del vero
si facesse alla sua vista.
Suvvia, parla con quella pia,
suvvia, conducila qui,
conducila qui...
SUZUKI
E volete ch'io chieda ad una madre
Oh! me trista! Oh! me trista!
Anime sante degli avi!
Alla piccina s'è spento il sol!
Oh! me trista!
Anime sante degli avi!
Alla piccina s'è spento il sol!
(spinta da Sharpless va nel giardino
a raggiungere Mistress Pinkerton)
PINKERTON
(va verso il simulacro di Budda)
Ma un gel di morte vi sta.
(vede il proprio ritratto)
Il mio ritratto
Tre anni son passati,
tre anni son passati,
tre anni son passati
e noveratin' ha i giorni e l'ore,
i giorni e l'ore!
SHARPLESS
(conducendo via Suzuki)
Vien, Suzuki, vien!
PINKERTON
(vinto dall'emozione
e non potendo trattenere il pianto
si avvicina a Sharpless e gli dice risolutamente:)
Non posso rimaner,
SUZUKI
(andandosene)
Oh! me trista!
PINKERTON
Sharpless, v'aspetto per via.
SHARPLESS
Non ve l'avevo detto?
PINKERTON
Datele voi qualche soccorso:
mi struggo dal rimorso,
mi struggo dal rimorso.
SHARPLESS
Vel dissi? vi ricorda?
quando la man vi diede:
"badate! Ella ci crede"
e fui profeta allor!
Sorda ai consigli,
sorda ai dubbi, vilipesa
nell'ostinata attesa
raccolse il cor.
PINKERTON
Sì, tutto in un istante
io vedo il fallo mio
e sento che di questo tormento
tregua mai non avrò,
mai non avrò! no!
SHARPLESS
Andate: il triste vero da sola apprenderà.
PINKERTON
(dolcemente con rimpianto)
Addio fiorito asil,
di letizia e d'amor.
Sempre il mite suo sembiante
con strazio atroce vedrò.
SHARPLESS
Ma or quel sincero pressago è già.
PINKERTON
Addio, fiorito asil,
SHARPLESS
Vel dissi, vi ricorda?
e fui profeta allor.
PINKERTON
non reggo al tuo squallor,
ah, non reggo al tuo squallor.
Fuggo, fuggo: son vil!
Addio, non reggo al tuo squallor,
ah! son vil, ah! son vil!
SHARPLESS
Andate, il triste vero apprenderà.
(Pinkerton strette le mani al Console,
esce rapidamente dal fondo:
Sharpless crolla tristamente il capo.)
(Suzuki viene dal giardino seguita da Kate
che si ferma ai piedi del terrazzo.)
KATE
(con dolcezza a Suzuki)
Glielo dirai?
SUZUKI
(risponde a testa bassa,
senza scomporsi dalla sua rigidezza)
Prometto.
KATE
E le darai consiglio d'affidarmi?
SUZUKI
Prometto.
KATE
Lo terrò come un figlio.
SUZUKI
Vi credo. Ma bisogna ch'io le sia sola accanto.
Nella grande ora... sola!
Piangerà tanto tanto!
piangerà tanto!
b___ERFLY
(voce lontana dalla camera
a sinistra, chiamando)
Suzuki!
(più vicina)
Suzuki!
Dove sei? Suzuki!
(appare alla porta socchiusa;
Kate per non essere vista si allontana nel giardino)
SUZUKI
Son qui... pregavo
e rimettevo a posto. No...
(si precipita per impedire
a b___erfly di entrare)
no, no, no, no, non scendete...
(b___erfly entra precipitosa,
svincolandosi da Suzuki
che cerca invano di tr
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